…gira che ti rigira, la verità è sempre la stessa. Che ti senti sola. Che cerchi di riempire un buco che non si riempie mai.
Che in realtà è solo un pozzo senza fondo… e ingloba tutto, e tutti.
E sta dentro di te. E tu ci scivoli dentro. Ma fai di tutto per non sentire. Per non sentire il male. Per non sentire il vuoto. Non ti lasci nemmeno il tempo di dormire. Riempi le giornate, per riempire quel vuoto. Riempi gli occhi. Riempi le labbra. Riempi le mani. Riempi il tutto. Affoghi nell’alcol. A volte, sempre più spesso. Ma mai troppo, mai da sola. Ancora quella soglia non l’hai superata, e sai che non la supererai.
Perché arrivi sempre al limite, ma qualcosa ti salva. Però, sì. Insegui chimere sperando che riempiano quel vuoto. Non ti impegni in qualcosa che possa avere più senso perché al tempo stesso hai l’ansia di venire intrappolata. Anche se poi le cerchi sempre, quelle corde, quel limite, quel confine. Che nessuno ti ha mai saputo dare.
Allora stanotte provi a scrivere. Ma non all’ennesimo uomo. Che scappa. Perché in fondo sono sempre tutte corde superficiali. Non all’ennesimo cazzo che vuole sfondarti. Perché da ingenua, timida, bloccata… sei quasi diventata una di quelle. Per non sentire. Sempre e solo per non sentire.
E vorresti solo ritrovare quel momento in cui riesci a non pensare più. A non sentire più.
buonanotte